fbpx
Top
Blog
Curiosità L’orchidea del Matese

L’orchidea del Matese

Tutti conoscono la bellezza dell’orchidea, ma pochi sanno della leggenda che ruota intorno all’incantevole fiore. Il mito racconta di un avvenente giovane dal nome Orchis, bello come il sole, figlio di una ninfa e di un satiro dei boschi dal quale aveva ereditato la sua insaziabile libido. Un giorno durante un festeggiamento in onore di Dioniso, si invaghì di una sacerdotessa e provò a sedurla. Il suo comportamento scatenò le ire di Dioniso che decise di punirlo facendolo sbranare da belve feroci. Nonostante fosse stato irrispettoso, le altre divinità non lo dimenticarono. Fecero in modo che dai suoi resti venisse fuori un fiore che riproducesse le appendici anatomiche maschili, causa della sua scomparsa. Nacque così la prima orchidea della storia.


I fiori delle orchidee sono riuniti in grappoli e sono composti da 6 elementi, 3 esterni (abbastanza simili tra loro) e 3 interni diversi dai primi. Durante lo sviluppo subiscono una rotazione di 180°(resupinazione) che inverte la posizione delle strutture fiorali. Uno dei petali, molto diverso dagli altri e chiamato labello, ha colorazione e forma particolari e appariscenti per essere riconoscibile da parte degli insetti impollinatori.


L’aspetto dell’orchidea lascia pensare a luoghi esotici lontani, in realtà è un fiore presente anche sul territorio italiano. Potrebbe stupire, ma la zona del Matese ne è ricca. L’orchidea del Matese non sopporta il freddo, il gruppo più numeroso e prestigioso è quello delle orchidee selvatiche. In totale sono più di 50 le tipologie presenti, alcune rare, altre meno. Esiste una normativa che tutela la flora selvatica minacciata di estinzione che rientra nella Convenzione di Washington del 1973. Anche l’Italia si è interessata di effettuare controlli rigorosi che regolamentassero anche l’importazione e l’esportazione. Ogni singola regione si è mobilitata al meglio per operare. La Campania con la legge regionale n.40 del 25 novembre 1994 sulla tutela della flora endemica e rara si occupa di preservare proprio questi fiori così speciali.