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Curiosità Ferdinando di Borbone: il Re Lazzarone

Ferdinando di Borbone: il Re Lazzarone

Fortemente superstizioso, Ferdinando IV di Borbone fu Re di Napoli dal 1759 al 1812. Da tutti conosciuto come Re Nasone (a causa di un naso troppo pronunciato) e come Re Lazzarone (per via del suo carattere un pò rustico), l’erede di Carlo III diventò sovrano alla tenera età di 8 anni, decisamente troppo giovane per regnare. 

Ma facciamo un piccolo passo indietro…

Ferdinando era il terzo figlio in linea di successione, nessuno, compreso il suo stesso padre, avrebbe puntato su di lui per farlo regnare, ma per una serie di fortunate circostanze Carlo si trovò “costretto” ad abdicare in suo favore. Filippo, il primogenito del sovrano e fratello di Ferdinando, era incapace di intendere e volere e suo fratello Carlo era destinato alla successione nella Corona Spagnola. La scelta obbligata cadde sul terzogenito. 

A causa della giovane età, il governo fu affidato a un Consiglio di Reggenza, e il Principe di San Nicandro si occupò della sua formazione. Impresa a dir poco ardua considerando il carattere gretto e ignorante del sovrano. 

Il giovane Ferdinando era amante della caccia, della pesca, degli spazi aperti e delle belle donne. Si esprimeva solo in dialetto e preferiva la compagnia del popolo a quella nobiliare. Totalmente allergico al cerimoniale di corte, si distinse anche per aver fondato la manifattura di San Leucio, il centro di selezione equina di Serre e la Reale Accademia Militare. Portò a termine alcuni progetti promossi dal padre, come la realizzazione della Reggia di Caserta, quella degli scavi di Ercolano e Pompei e la fabbricazione delle porcellane di Capodimonte

Il suo carattere bizzarro lo si riconosce anche in un episodio storico che nei secoli ha ritratto un sovrano decisamente atipico. Si racconta che il piccolo Ferdinando in tenera età era solito ricevere i propri ospiti seduto su di un cantaro (antico vaso da notte) e in età adulta pare che suo cognato Giuseppe d’Asburgo, fratello di Maria Carolina, consegnò a lui in dono proprio un vaso da notte racchiuso in una importante vetrinetta di legno. Il sovrano accettò il dono ma per ripicca lo soprannominò “Zi Peppe”. Da allora in poi il cantaro fu chiamato anche “Zi Peppe”

E tu conoscevi questo aneddoto?