Il Comune, creato dall'amministrazione Borbonica nel 1806, si è denominato Casanova fino al 1863: con R.D. del 26 marzo 1863 assunse la denominazione Casanova e Coccagna, assorbendo il territorio di questo Comune soppresso (che, dal 1807, era stata già aggregata a Recale). Con ulteriore R.D. n. 695 del 17 febbraio 1872 ha assunto il toponimo attuale formato dall'unione di "casa" con "Giove", in riferimento all'antico tempio dedicato al dio olimpico che si riteneva esistesse nel territorio e le cui tracce sono state effettivamente ritrovate durante gli scavi del 1997 sul Monte Tifata (attualmente territorio del Comune di San Prisco). Il tempio è documentato dalla celebre mappa nota come Tabula Peutingeriana, riproduzione medioevale di un antico stradario del III secolo, come un luogo di culto dedicato a Jovis Tifatinus (forse una semplice ara). Con RD nr. 1177 del maggio 1928 il Comune di Casagiove viene soppresso e aggregato a quello di Caserta. Con il Decreto n. 436 del 31 ottobre 1946 del Capo Provvisorio dello Stato Italiano, Enrico De Nicola, il Comune di Casagiove riacquista la propria autonomia. Lo stemma può essere considerato un esempio di stemma "parlante": vi si vede un tempio con colonne, con la porta socchiusa, sormontata dall'aquila, simbolo di Giove; a rafforzare la simbologia dal margine sinistro entra nel campo una mano tenente un fascio di folgori, ulteriore simbolo del padre degli dei.
Chiesa Parrocchiale di Santa Croce
Via Santa Croce, 67 Casagiove
CHiesa di San Michele Arcangelo