La sua origine risale al Medioevo, quando si verificò un massiccio trasferimento di popolazione dalle pianure ai monti per motivi di sicurezza. Preda di invasioni saracene intorno al secolo XI, fu presumibilmente possedimento della vicina Calvi finché, nel 1034, entrò nella sfera di dominio di Capua, seguendone le sorti: pertanto fu soggetto al potere dei longobardi, dei normanni, degli Angioini, degli Aragonesi, dei francesi e degli spagnoli. Subì il saccheggio da parte delle masnade di Cesare Borgia nel 1501 e successivamente, nel 1647, durante la rivolta di Masaniello, fu depredato da Diomede I Carafa. Nel 1861, dopo l'unità d'Italia, vi si insediò una compagnia di guardie nazionali per combattere il brigantaggio. Durante il fascismo fu accorpato a Pignataro Maggiore e ridivenne autonoma in seguito alla soppressione delle leggi fasciste.
Chiesa San Filippo e Giacomo